LA SVIZZERA DICE ADDIO AL SEGRETO BANCARIO

 

schweiz flagge

Alla fine la grande attesa notizia arrivò: la Svizzera ha finalmente detto la parola fine al segreto bancario. Anche la Svizzera infatti  ha siglato l’accordo fra l’Ocse e tutti gli Stati membri per lo scambio in materia di informazioni fiscali che pone fine al segreto bancario.  L’intesa riguarda tutti i 34 Paesi aderenti all’organizzazione, ma anche Stati non membri, fra cui Singapore, Cina, Brasile e Costa Rica. Altri, come Panama e Dubai ad esempio, potrebbero seguire nei prossimi mesi.

Una mossa in qualche modo attesa e su cui la Svizzera stava lavorando da tempo, portando avanti trattative sia con i singoli Paesi, a cominciare dall’Italia, che a livello internazionale.  L’associazione bancaria svizzera ha tenuto a precisare che la decisione non arriva come una sorpresa ma è  stata attentamente valutata dagli istituti elvetici per un anno. Il criterio essenziale per aderire è quello della reciprocità e della ricerca di “soluzioni adeguate” per gli asset fino ad oggi non soggetti a tassazione.

“L’impegno da parte di così tanti Paesi per adottare i nuovi standard globali, e farlo velocemente, è un altro passo avanti per assicurarsi che le frodi fiscali non avranno più un luogo dove nascondersi”, ha spiegato il segretario dell’Organizzazione, Angel Gurria,  “La frode fiscale e l’evasione  non sono crimini senza vittime: privano i governi di entrate necessarie per far ripartire la crescita e minano la fiducia dei cittadini nell’equità e integrità del sistema fiscale”. Basti pensare, aggiungiamo, che il costo dell’evasione fiscale in Italia è pari a circa 180 miliardi all’anno e che i capitali all’estero in paesi offshore sarebbero stimati a circa 500 miliardi, di cui ben 300 sarebbero custoditi in Svizzera.

L’accordo non fissa alcun termine entro il quale adeguarsi  agli standard internazionali di scambio automatico, ma la data ultima indicata negli accordi precedenti per riportare nel paese di origine i dati degli investitori è stata finora quella del settembre 2017. La richiesta di informazioni potrà comunque iniziare a partire da dicembre del 2015.

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