Sembrava che Matteo Renzi, dopo la levata di scudi, avesse rinunciato ad elevare il limite della soglia del contante da 1000 a 3000 euro. Pia illusione: alla fine la disposizione in questione è stata riproposta con la Legge di stabilità.
E’ rimasto invece per assegni bancari, postali e circolari il limite dei 999,99 euro per la circolazione libera, senza cioè clausola di non trasferibilità. Per importi superiori rimangono strumenti di pagamento totalmente vincolati, nella clausola come nell’indicazione del beneficiario. Per i libretti di risparmio al portatore, l’art. 49 comma 12 del D.Lgs. 231/2007, stabilisce che il saldo dei libretti di deposito bancari o postali al portatore non deve essere pari o superiore a 1.000,00 euro.
Il nuovo regime di circolazione del contante assume caratteri di apparente assurdità con riferimento alla possibilità di pagare stipendi in contanti: se infatti un datore di lavoro pubblico può pagare in contanti uno stipendio sino all’importo massimo di mille euro, la soglia aumenta a tremila per i datori di lavoro privati. Si tratta di una vera e propria istigazione al pagamento in nero di stipendi, prassi già piuttosto diffusa, soprattutto nel Meridione. In questo modo non si incentiva assolutamente alcuna forma di emersione dal nero. Senza tacere del fatto che in genere l’aumento della soglia di lecita circolazione del contante a tremila euro incentiva l’evasione fiscale come il riciclaggio del denaro sporco, ad onta dei proclami governativi.
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