L’Italia annuncia un pacchetto di misure per ridurre in modo strutturale di 0,3 punti il deficit nel 2015, venendo incontro a quanto richiesto dal vicepresidente della Commissione Ue Jyrki Katainen. Le misure annunciate dal governo per raggiungere gli obiettivi di bilancio di medio termine valgono 4,5 miliardi: 3,3 miliardi presi dal fondo per la riduzione delle tasse; 0,5 miliardi dai fondi per i cofinanziamenti Ue; 0,73 miliardi da un’estensione del regime del reverse charge Iva.
L’Italia deve evitare «a ogni costo» di precipitare nel quarto anno di recessione consecutivo, scrive il ministro sottolineando che il pacchetto di misure proposte «porterà l’aggiustamento strutturale a oltre lo 0,3% del Pil nel 2015, migliorando il cammino verso l’obiettivo di bilancio a medio termine». Ma al ministro sta a cuore soprattutto sottolineare che «l’economia italiana sta attraversando una delle più severe e lunghe recessioni della sua storia. L’economia», osserva l’inquilino di via XX settembre, «è ora nel suo terzo anno di recessione e c’è un serio rischio di deflazione – o di un prolungato periodo di inflazione molto bassa – e di stagnazione. Un quarto anno di recessione deve essere evitato con tutti i mezzi, in caso contrario sarebbe estremamente problematico risollevare il Paese da questa situazione economica» e sarebbe ancora più duro mantenere la sostenibilità del debito.
La strategia di bilancio del Governo, dice Padoan, è tesa «a minimizzare questi rischi macroeconomici». Inoltre, «deve essere considerata all’interno dell’agenda complessiva delle riforme strutturali». Per questo motivo, scrive ancora il ministro, l’Italia «ha deciso di utilizzare la flessibilità offerta dalla legislazione europea e nazionale per realizzare un ambizioso pacchetto di riforme con l’intenzione di rilanciare la crescita potenziale. Queste riforme avranno un impatto diretto sulla crescita potenziale e la sostenibilità del debito, permettendo così, in accordo con la regolamentazione europea e le leggi nazioni, una deviazione temporanea dal cammino di convergenza verso gli obiettivi di bilancio di medio periodo».
Padoan ricorda anche che l’output gap italiano «è atteso rimanere estremamente ampio per gli standard storici nel 2014 e non diminuirà su basi `rappresentative´ nel 2015». Questa, insiste il ministro, «è la ragione per cui il Governo italiano ha deciso di posporre il raggiungimento del pareggio di bilancio strutturale al 2017, al fine di poter affrontare tali inusualmente difficili condizioni economiche, che almeno per il 2014 e il 2015 dovrebbero essere considerate quali circostanze eccezionali».
Comunque, conclude Padoan, «nonostante queste condizioni economiche avverse, le misure di bilancio aggiuntive esposte nella mia lettera permetteranno all’Italia di migliorare l’aggiustamento verso l’obiettivo di bilancio di medio termine, di mantenersi più vicina allo sforzo strutturale richiesto e di assicurare una più stretta aderenza alla regola sul debito».
Risorse che saranno in parte sottratte alla minicrescita che il governo Renzi si era prefissato di sostenere con la legge di Stabilità attraverso i circa 11 miliardi di euro derivanti da maggior deficit, che così si dovrebbero contrarre a 6,5 miliardi di euro; vi è anche una piccola voce relativa ai cofinanziamenti statali. Sempre di investimenti per la crescita trattasi. Stasera ad Otto e Mezzo (La7) Matteo Renzi ha confermato la condizione di impasse in merito agli investimenti per la crescita a seguito dei condizionamenti europei.