Secondo un nuovo studio francese, vi sarebbe una “barriera biologica“ che impedisce agli esseri umani di vivere per sempre.
I ricercatori hanno studiato due categorie di persone che hanno vissuto una vita lunga: in primo luogo, hanno analizzato 1.205 morti tra il 1899 e il 2013 di “supercentenari,” persone morte con un età compresa tra 110 anni o più; poi studiato 19.012 atleti che hanno gareggiato ai Giochi Olimpici del 1896-2012 , gli atleti sono considerati come persone con grande longevità.
I ricercatori hanno concluso che la longevità di supercentenari è aumentato costantemente fino al 1997, quando il tasso si è stabilizzato. Un soffitto simile è stata osservata nel gruppo degli atleti.
Tali tendenze fornirebbero segni di un “limite“ ad aumentare la longevità, che non è una buona notizia per le persone con l’aspettativa di vita media.
Se ci fosse stato un trend di aumento costante, se gli scienziati avessero trovato prove di persone che vivono sempre più a lungo, allora potremmo credere nell’esistenza di una sorta di “immortalità”. Invece, i risultati supportano la teoria di una “barriera invisibile” ad un aumento della longevità.
Tuttavia, i ricercatori avvertono che il numero di persone studiate è “relativamente piccolo” e il periodo di osservazione limitato, cioè, la tendenza osservata può essere solo una anomalia temporanea.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Journal of Gerontologia.
In natura pare tuttavia che vi sarebbero alcune forme di meduse a beneficiare di una sostanziale immortalità. Sarebbero dunque le meduse, paradossalmente, gli esseri “più vicini a Dio”.
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