Non si tratta dei sostenitori del No alla maxiopera della Tav in Piemonte, ma assai più prosaicamente di coloro che non vogliono Carlo Tavecchio come nuovo presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc). Tavecchio attualmente è il presidente in carica della Lega Nazionale Dilettanti, contrapposto a Demetrio Albertini nella corsa alla presidenza della federazione che guida e gestisce il grande arcipelago calcistico italiano.
Tavecchio aveva sino a ieri il sostegno della Lega Pro e di Lotito, presidente della Lazio ma anche della Salernitana, militante nel campionato di serie C e di almeno la metà dei presidenti delle società calcistiche di serie A e B. Il “vecchio” Tav si era però fatto notare, più che per i propri progetti, per le sue uscite razziste (“abbiamo fatto giocare persone che sino a ieri mangiavano le banane”, ha detto). Uscita che non è riuscito a farsi perdonare, tanto da fargli dire qualche giorno fa che avrebbe subito maggiori attacchi del (presunto) assassino di John Fitzgerald Kennedy, Lee Oswald.
La posizione di Tavecchio sino a ieri sembrava comunque ancora quasi del tutto inossidabile, forte delle clientele acquisite presso i principali patron delle società di calcio italiane. Qualcosa però ha incominciato e continuato a scricchiolare, grazie all’apertura – appunto – di un fronte “NoTAv” e dello sdegno di parte dell’opinione pubblica. Il presidente del Coni, Malagò, ha fatto intendere che se ne vedranno delle belle sino alla data dell’11 agosto, quando è prevista la fumata bianca per il neopresidente, e quindi che Tavecchio non avrebbe i requisiti per ricoprire l’ambito incarico. E forse neanche Albertini, sembra annunciare lo stesso Malagò.
Photo Credits: Repubblica.it
Economia & Futuro 