24 ore per fermare la distruzione delle Alpi Apuane. Svariate iniziative sul territorio toscano e sul web.

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Economia&Futuro raccoglie l’appello di Aavaz.org per cercare di bloccare lo scempio delle Alpi Apuane in Toscana, messe a dura prova dallo sfruttamento del marmo.
“Stanno facendo a pezzi le Alpi Apuane, uno dei luoghi più belli d’Italia, per la voracità di poche famiglie che ne vendono il marmo a peso d’oro: tra 24 ore sarà votata la legge che potrebbe fermare questo disastro, ma non passerà mai a meno che non agiamo subito.Il marmo delle Apuane appartiene a un’antica tradizione, ma le nuove tecnologie e una selvaggia speculazione hanno consentito l’apertura di oltre 300 cave, di cui 70 all’interno del Parco naturale riconosciuto dall’Unesco: ogni giorno fanno saltare in aria enormi pezzi di montagna in pochi secondi, inquinando i fiumi, le fonti, l’aria e distruggendo l’habitat di specie protette. Un’enorme mobilitazione di associazioni locali e membri di Avaaz, finendo su tutti i giornali, ha spinto il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi a promettere la chiusura graduale delle cave nei parchi. Ma poi si è rimangiato tutto.

A 24 ore dal voto, sotto la pressione della potente lobby del marmo, la proposta di chiudere le cave nei parchi è stata cancellata! Sui media nessuno ne parla, ma possiamo fare in modo che se ne accorgano, mettendo il Presidente Rossi e tutti i consiglieri regionali sotto pressione: o manterranno le loro promesse o perderanno la faccia e comprometteranno la loro carriera politica. Firma subito e condividi con tutti”.

Firmate la petizione cliccando sul link qui sotto:
Nel frattempo, lo scorso 20 giugno a Carrara si è svolta una manifestazione pubblica promossa da Sinistra Anticapitalista (anticapitalista.org),  IL MARMO BENE COMUNE E PATRIMONIO INDISPONIBILE; DAI BENI ESTIMATI ALLA PROPRIETÀ PUBBLICA DELLA RISORSA.

Hanno partecipato rappresentanti di Legambiente, Movimento 5 Stelle, Carrara Bene Comune, Sinistra Ecologia Libertà, Rifondazione Comunista, Italia Nostra, ARCI Massa Carrara e Centro Cervati di Seravezza. La discussione he evidenziato la necessità di dar vita ad un movimento unitario che, ancora una volta, imponga al Comune e alla Regione Toscana la tutela del patrimonio minerario pubblico, la tutela dell’ambiente e della pubblica incolumità e la pubblicizzazione di tutti i giacimenti marmiferi situati nel territorio regionale.

Certamente si sono registrate diverse chiavi di lettura di una situazione che tutti gli intervenuti hanno riconosciuto grave e molto preoccupante; infatti mentre tutte le associazioni e le organizzazioni politiche non coinvolte, in un modo o nell’altro, nel governo locale hanno denunciato con forza le gravi responsabilità politiche del Centro Sinistra, a Carrara come a Firenze, e a hanno dato la loro disponibilità alla definizione di un programma unitario e a conseguenti azioni di pressione e di lotta, altri ( i rappresentanti di Sel e Prc) hanno sostanzialmente evitato di individuare le evidenti responsabilità e di assumere impegni concreti nei confronti di Comune e Regione.

In conclusione si è convenuto di dare seguito alla discussione individuando prossime scadenze ed iniziative unitarie.

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