BORSA DI MILANO CHIUDE IN CAMPO NEGATIVO IN ATTESA SEDUTA BCE. PESA LA CONTRAZIONE DELL’INFLAZIONE

 

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MILANO, 3 giugno 2014 – Piazza Affari chiude in ribasso con volumi contenuti una seduta prudente prima delle decisioni di politica monetaria della Bce di giovedì prossimo. L’indice FTSE Mib chiude in calo dello 0,64%, l’Allshare dello 0,63%. Il paniere benchmark europeo FTSEurofirst300 arretra dello 0,43%. Volumi intorno a 2 miliardi di euro.

Secondo gli operatori la leggera pressione ribassista trae origine dalla prospettiva di un nuovo intervento espansivo della Banca centrale europea, soprattutto dopo il calo inatteso dell’inflazione della zona euro a maggio. Tuttavia, l’incertezza sulla qualità delle misure che verranno intraprese fra due giorni fa scattare delle prese di beneficio.

INFLAZIONE. Calo inatteso in maggio dell’inflazione della zona euro, un dato che rinnova la speculazione sui rischi di deflazione e rafforza l’attesa di nuove misure espansive da parte della Bce nel meeting di dopodomani. Secondo quanto comunicato stamane da Eurostat, l’inflazione preliminare di maggio nei 18 paesi che condividono la moneta unica si è portata ad uno 0,5% tendenziale dallo 0,7% di aprile. Le attese degli economisti, raccolte in un sondaggio Reuters, erano per una conferma del dato di aprile.

Sul dato ha pesato l’andamento dell’inflazione tedesca, che nello stesso mese è scesa ai minimi da circa quattro anni

In maggio l’inflazione della zona euro torna dunque sul livello già visto lo scorso marzo, il più basso dal novembre del 2009.

BANCHE IN DISCESA. In testa il BANCO POPOLARE, che lascia sul terreno il 3% dopo il taglio a “neutral” di Nomura. Tiene MPS unico titolo bancario del FTSE Mib in terreno positivo con +0,56% in vista dell’avvio dell’aumento di capitale da 5 miliardi e dell’ok Consob al prospetto atteso per domani. Il mercato sembra esprimere fiducia sulla capacità di assorbimento di nuovi titoli in questa fase. Secondo un trader, inoltre, l’ipotesi di un interesse dei fondi Usa a entrare nel capitale ha fatto scattare gli acquisti sul titolo stamani.

POP MILANO cede l’1,9% senza riuscire a sfruttare le attese dell’eliminazione degli add-on, i requisiti patrimoniali aggiuntivi imposti dalla Banca d’Italia, e l’upgrade a ‘buy’ di Nomura. Sempre nel mondo delle popolari, si sgonfiano CREDITO VALTELLINESE (-1,77%) e POP SONDRIO (-2,9%) mentre l’AD del Creval Miro Fiordi ha ulteriormente frenato gli entusiasmi su una eventuale aggregazione tra i due istituti.

Deboli anche  INTESA SP e UNICREDIT che cedono rispettivamente l’1,37% e lo 0,31%.

Il downgrade di Goldman Sachs a SELL da NEUTRAL pesa su CAMPARI che perde l’1,83%. Stesso discorso per WDF (-2,39%), rimossa dalla CONVICTION BUY LIST dalla banca Usa. MEDIASET chiude con un deciso ribasso del 3%.

Spunti sul settore delle energie con ENEL GREEN POWER la migliore del FTSE Mib con + 0,87%, ben sotto i massimi di seduta, a seguito della decisione degli Stati Uniti di tagliare di oltre il 30% le emissioni di Co2 delle centrali elettriche entro il 2030 annunciata dal presidente Barack Obama, dando così un impulso alla produzione di energia da fonti non fossili.

In ascesa A2A (+0,67%) che recupera quota 0,90 euro, avvicinandosi all’obiettivo di prezzo fissato dai due comuni principali azionisti Milano e Brescia per vendere il 5% del capitale. ENI sale dello 0,27% mentre è piatta TENARIS.

Fra i minori, MOLMED sale del 4,7% sulla scia dei nuovi dati presentati dalla società su un farmaco contro il sarcoma. MONDO TV balza del 6,1% dopo l’annuncio della licenza consentirà alla società con sede a Mosca San Media di diffondere via Internet su piattaforma VOD circa 340 ‘mezzore’ di programmi animati della library Mondo TV.

 

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