L’energia solare potrebbe diventare la più importante fonte di energia al mondo entro il 2050 se solo si rimettessero in discussione le politiche energetiche mondiali. E’ quanto afferma l’ultimo rapporto dell’Iea (International Energy Agency, ndr). Il rapporto titolato “Energia e tecnologia, le prospettive per il 2014″ sostiene che la combinazione solare fotovoltaico e termico potrebbe fornire il 26% del bisogno energetico globale raggiungendo il 65% di efficienza energetica e riducendo le emissioni di gas serra del 40%.
Secondo il rapporto inoltre, se il mondo investisse 55 trilioni di dollari per passare dai combustibili fossili all’energia pulita entro il 2050 risparmierebbe in termini di costi di emissioni e di carburante ben 115 trilioni di dollari con un risparmio netto di 71 trilioni di dollari. In sostanza l’energia solare potrebbe salvare il mondo non solo con costi ridottissimi ma, addirittura, con un guadagno netto per gli Stati che ne usufruiscono nonché per la salute dell’uomo a livello mondiale. Negli Stati Uniti, al momento, questo tipo di riconversione si tenta, anche se, a stento, di affermarla. Obama ci sta provando ed ogni giorno una nuova casa viene riconvertita con energia solare. Tuttavia, la prospettiva è desolante se si guarda oltre la frontiera Usa e si getta uno sguardo in Europa o, addirittura, nel resto del mondo.
L’Italia, però costituisce una lodevole eccezione, grazie ai contributi che, con i vari “Conto Energia”, lo Stato ha messo a disposizione di aziende e famiglie che hanno deciso di installare impianti di produzione di energia elettrica alimentati dal calore catturato dai pannelli fotovoltaici attraverso i raggi del sole e la luce del giorno in genere, cioè anche in giornate con cielo coperto o con pioggia o neve (in questi casi con una produzione di minore intensità) In Italia il ricorso alle energie alternative ai combustibili fossili ha ormai raggiunto il 55%, tra solare, fotovoltaico, eolico e centrali a biomasse (https://economiaefuturo.wordpress.com/2014/05/21/ricorso-per-il-55-alle-fonti-energetiche-rinnovabili-ma-il-cnr-avverte-il-metano-inquina-troppo/).
Se in Italia sembra l’uso – pericolosisimo – del carbone nelle centrali termoelettriche si stia riducendo, nel resto del mondo sarebbe invece in crescita. E si stenta a progredire nella distribuzione di energia rinnovabile. L’intensità delle emissioni del sistema non è cambiato da 20 anni a questa parte, anzi peggiorano le condizioni per il Pianeta, dice la Relazione. Occorre, in definitiva, un cambiamento radicale, per la verità atteso da tempo.