L’Europa deve tornare a crescere e creare posti di lavoro e a questo fine si adopererà l’Italia nel semestre di presidenza dell’Unione europea, cercando di creare maggiore flessibilità nei bilanci dei paesi membri che realizzano riforme strutturali, lo ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan dopo la netta affermazione del Pd alle elezioni europee di domenica scorsa.
“Dai miei colleghi ho ricevuto molte aperture alle proposte che l’Italia sta facendo ossia di rimettere crescita e occupazione al centro del dibattito e di riconsiderare il quadro generale in cui si fanno le scelte”, ha detto Padoan a margine di un convegno. “Noi stiamo discutendo con i colleghi europei misure di vario tipo che ottengano il meglio dallo sforzo di riforma strutturale e dal consolidamento del bilancio e che diano più spazio allo sviluppo degli investimenti pubblici e privati con strumenti di tipo finanziario”, ha aggiunto.
Una delle ipotesi lanciate dal governo di Matteo Renzi, che guida il gruppo nazionale più consistente all’interno dei Socialisti e Democratici europei, è quella di legare incentivi sul bilancio alle riforme come un allentamento dei ritmi di rientro di deficit e debito. In verità questa proposta non è particolarmente innovativa perchè pare scaricare sulla flessibilità del lavoro e sull’adozione di ulteriori riforme strutturali il premio dell’allentamento della forbice deficit/pil e delle misure di austerità, mentre invece, questa è l’opinione di Syriza e di Alexis Tsipras, in particolare, l’austerità anche nei confronti dei bilanci degli Stati membri va abbandonata indipendentemente dall’adozione di eventuali riforme.
Alla Camera Padoan dice che l’agenda italiana per la presidenza europea si basa su “tre filoni”. Innanzitutto, rafforzare l’iniziativa ‘Europa 2020’ e sostenere gli accordi commerciali transatlantici. Secondo filone: “Sfruttare meglio il potenziale delle riforme strutturali e l’interazione delle riforme con il processo di aggiustamento del bilancio, che deve essere migliorato sia nella qualità sia nel profilo”. Infine, Padoan si riferisce a una non meglio precisata attivazione di “strumenti finanziari che permettano di fare leva sugli investimenti pubblici per avere molti più investimenti privati, anche con nuove regolazioni finanziarie e nuove risorse da destinare alla Banca europea degli investimenti” (Bei).